Le classi terze della nostra sede di Nove, durante questi ultimi due mesi di scuola, si sono
concentrate, assieme a professori ed esperti, a capire come funzionano le organizzazioni
malavitose come la mafia. Il lavoro è stato condotto attraverso schede di approfondimento,
lettura di libri (soprattutto “Per questo mi chiamo Giovanni” di L. Garlando) e brani di narrativa,
ricerche personali su personaggi famosi vittime di organizzazioni mafiose come Giovanni Falcone,
Paolo Borsellino, Pio La Torre, Peppino Impastato, Pino Puglisi, la visione del film “La mafia uccide
solo d’estate”. In questo periodo gli studenti hanno inteso il significato di parole come “omertà,
pizzo, usura”; hanno conosciuto le attività che fanno arricchire la mafia: il traffico di stupefacenti,
lo smaltimento dei rifiuti tossici, la vendita di armi, la prostituzione e altre attività altamente
illegali.
All’interno del Progetto “Ore 9 di cittadinanza”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale
e la Parrocchia, è stato fatto anche un incontro con due esperte dell’associazione “Legal-Mente
Minore- Associazione per la tutela dei minori”, formata da avvocati e psicologi che operano in
stretta collaborazione e promuovono interventi di tutela e protezione dei più piccoli. Gli Avvocati
svolgono la loro attività sia in ambito civile che in ambito penale, facendo in modo di privilegiare
l’interesse del minore. Gli Psicologi, invece, offrono al minorenne e alla sua famiglia valutazioni
psicodiagnostiche, consulti, percorsi di sostegno psicologico e di psicoterapia.
Dopo il brainstorming iniziale (scrivere su un foglietto la prima cosa che veniva in mente nel
sentire pronunciare la parola “MAFIA”), noi ragazzi abbiamo potuto parlare di tutto ciò che fa la
mafia, perché e come si è diffusa in molte parti del mondo, le conseguenze sulle famiglie e sulle
diverse realtà territoriali, dalla più piccola, come il proprio paese, alla più vasta, lo Stato.
Particolarmente interessante il role-playing in piccoli gruppi che ci ha portato a riflettere su
situazioni scolastiche quotidiane attraverso problemi concreti, ad esempio la responsabilità cui
siamo chiamati nel denunciare agli insegnanti o al preside un sopruso, per quanto piccolo, che
abbiamo visto commettere…
La risposta a tutte le mafie non può che essere la “LEGALITA’”, comportarsi cioè secondo giustizia,
con impegno, seguendo le regole fin dal nostro agire quotidiano.

(Emma S. e classe 3^ B)